Come la tecnologia dei videogiochi migliora l’intrattenimento e non solo
Da quando la tecnologia è entrata nel mondo dei giochi, il settore ha rivoluzionato il concetto stesso di intrattenimento, e lo ha fatto con passi da gigante. Anche nel settore delle scommesse, è sempre più facile puntare online velocemente con l’aiuto di codici bonus come USA il codice promozionale Eurobet che rendono le scommesse ancora più divertenti. Pensiamo per un attimo, ad esempio, ai primi videogames comparsi nei bar e nelle sale giochi, ricordiamoci com’erano l’Amiga e il Commodore 64, e facciamo un balzo in avanti con le consolle che per prime sono entrate nelle case di tutto il mondo occidentale: il Nintendo e il Super Nintendo, la Play Station e tutti i videogiochi per il PC di casa. Per fare un paragone tangibile, pensiamo allo sparatutto più famoso di allora, e a quello di oggi: il confronto tra Doom e l’ultimo episodio di Call Of Duty rende bene l’idea.
Negli ultimi 30 anni la tecnologia ha fatto cose straordinarie in tutti i campi, basti pensare a Internet, e in questo settore il mondo dei games non è stato certo a guardare. Non parliamo soltanto di grafica e velocità di gioco, ma di un nuovo modo di intendere il gioco e di praticarlo, passato dal singolo gamer isolato nella propria postazione, alla condivisione di partite, risultati e competizioni su scala globale.
Un buon esempio è quello dei casinò: un tempo luogo per eccellenza deputato al gioco e all’intrattenimento, riservato per lo più a pochi eletti, il gioco d’azzardo ha cambiato pelle diventando con i casinò online alla portata di tutti, traslando le esperienze di gioco fisiche in virtuali, arrivando oggi a renderle complementari grazie alla tecnologia della realtà virtuale.
Proprio la realtà virtuale si candida a essere la prossima (e forse lo è già) rivoluzione tecnologica nel campo del gioco: casinò o videogiochi di intrattenimento (sparatutto in primis) stanno portando avanti strumenti che permettono ai giocatori di immergersi completamente nel mondo virtuale, isolandosi da quello esterno, grazie a una tecnologia che è in grado di tracciare i movimenti a 360 gradi, sia per quanto riguarda la visuale di gioco, sia per i movimenti fisici di braccia e gambe. Questo significa trasformare l’esperienza del gioco in qualcosa che si avvicina molto alla realtà, che si fonde e si confonde con essa.
Tralasciando i tentativi discutibili dei precursori, il visore per la realtà virtuale Oculus Rift, utilizzabile per PC, è stato il primo vero grande successo, seguito a ruota da PlayStation VR, targato Sony, ovvero uno speciale caschetto da collegare a PlayStation 4 e PlayStation 4 Pro, in ogni caso il primo messo in commercio per consolle.
Non a caso, anche in settori completamente differenti da quello del gioco, tecnologie come queste sono spesso utilizzate per la formazione: l’esercito americano utilizza i simulatori grafici per l’addestramento militare; in Formula 1 ormai da anni i piloti si esercitano e imparano il tracciato dei circuiti in postazioni virtuali ultra tecnologiche ma del tutto simili, anche come software, ai videogiochi e visori di realtà virtuale in commercio; infine in campo medico i chirurghi, o i piloti in quello del trasporto, imparano e si addestrano con l’ausilio di questo strumenti.
Da un punto di vista tecnico, tutto questo è stato possibile soprattutto grazie al progresso e al miglioramento delle schede grafiche, dotate di una sempre maggiore capacità di calcolo, quindi utilizzate come acceleratori delle CPU.